Albino Luciani – Papa Giovanni Paolo I – VENERABILE

ANCHE NOI EX ALLIEVI DEL DANTE proviamo una grande emozione nell’apprendere che ALBINO LUCIANI – Papa GIOVANNI PAOLO I – è stato riconosciuto dalla Chiesa “VENERABILE”.

Negli anni di ALBINO LUCIANI Patriarca di Venezia ha voluto un bene enorme alla Casa Orionina di Chirignago, donando anche 2 sue croci pettorali (vedi Cronaca del Diario della Casa).

I  tre articoletti di seguito riportati credo che faranno piacere a voi tutti.

Il Presidente:  ing. mauro sala

 

Giovanni Paolo I venerabile – Francesco ha firmato il decreto

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare, tra gli altri, il decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Paolo I. Ieri infatti ha ricevuto il prefetto del dicastero vaticano, il cardinale Angelo Amato. Albino Luciani, nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo, fu eletto al soglio pontificio il 26 agosto 1978. Successe a Paolo VI per un pontificato di poco più di 30 giorni: morì infatti il 28 settembre nel Palazzo Apostolico in Vaticano.

Per la gente della sua terra, in Veneto, Giovanni Paolo I “è già Santo”, racconta il compaesano mons. Giuseppe Andrich, vescovo emerito di Belluno, che ben conosceva Albino Luciani: per la “sensibilità di questi paesi di montagna”, spiega il presule, il decreto approvato da Papa Francesco è “un momento molto importante, perché indica anche che non c’è un ritardo per Luciani: si inscrive nei tempi osservati per altri Pontefici, che sono arrivati alla Beatificazione e poi alla Canonizzazione”.

Mons. Andrich ricorda di Albino Luciani “la sua straordinaria capacità di ascoltare, di rapportarsi con le persone, con la realtà familiare”. Subito dopo il conclave, aggiunge, “una delle espressioni che più persone mi hanno citato era questa: “Mi pare impossibile di essere conosciuta e seguita con affetto da don Albino, che è diventato Papa”.

La chiamata al Vangelo, la fede, l’essere vicino agli uomini, la sollecitudine per i poveri significavano per Giovanni Paolo I “mostrarsi uomo umile, servizievole, semplice e – sottolinea il vescovo emerito di Belluno – capace di stare a lungo in preghiera”, ma anche “andare all’essenziale” e “non tergiversare con incertezze o diplomazie”. “Non stacchiamoci dalla roccia”, amava ripetere ‘don Albino’: “la roccia – spiega mons. Andrich – era “l’appartenenza alla Chiesa, l’obbedienza al Papa e a chi guidava le comunità e la Chiesa stessa”.

Proprio “l’umiltà” di Papa Luciani è messa in risalto anche dalla vicepostulatrice della causa di Canonizzazione di Giovanni Paolo I, Stefania Falasca. La giornalista di ‘Avvenire’, autrice del libro “Cronaca di una morte”, parla di “una umiltà vissuta e radicata” nell’esistenza di Albino Luciani: un’autenticità “di vissuto cristiano” e “di vita sacerdotale”, perché – aggiunge – “Luciani è un prete, è un modello di prete”.

Il dossier che raccoglie le prove per la dimostrazione dell’eroicità delle virtù e della fama di santità comprende anche la testimonianza del Papa emerito Benedetto XVI, che conosceva Luciani. Anch’egli ne ha sottolineato l’umiltà, evidenzia Stefania Falasca che in tale lavoro affianca il postulatore, il cardinale Beniamino Stella: la sua testimonianza risulta “un unicum nella storia delle Canonizzazioni” perché le dichiarazioni sono state possibili solo dopo la sua rinuncia; “il Papa infatti – spiega in conclusione – è giudice in ultima istanza e non può certo essere un testimone”.

http://www.news.va/it/news/giovanni-paolo-i-venerabile-francesco-ha-firmato-i

di Giada Aquilino

 

Patriarca Moraglia su Luciani “venerabile”: umiltà e mitezza, sintesi della sua vita.

Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia commenta così la notizia dell’avvenuta promulgazione – da parte del Santo Padre Francesco – del decreto relativo alle “virtù eroiche” del Servo di Dio Giovanni Paolo I, Albino Luciani:

Il riconoscimento delle “virtù eroiche” di Albino Luciani e la sua proclamazione come “venerabile”, da parte della Chiesa, ci fanno dire oggi il nostro grazie al Signore. L’esile figura dell’indimenticato prete della Diocesi di Belluno, poi Vescovo di Vittorio Veneto, Patriarca di Venezia e infine – pur per così breve tempo – Pontefice della Chiesa universale diventa esempio di santità a cui guardare sapendo di trovare in lui quel saldo riferimento di fede, speranza e carità che, da sempre, hanno caratterizzato le genti venete.

Il suo motto “Humilitas” oggi risplende come sintesi della sua vita. Umiltà e mitezza, infatti, nel momento in cui sono carattere autentico e genuino della persona, non sono segno di debolezza, tiepidezza o remissività di fronte alle sfide culturali e sociali – anche difficili e complicate, talora intrise di ideologia – del mondo.

L’umiltà e la mitezza dicono una sapienza intrisa e ispirata dal Vangelo di Gesù e segno di un amore appassionato per il bene delle persone: la “salus animarum”.

La semplicità, il modo diretto di parlare, il tratto cordiale ma fermo con cui Luciani sapeva relazionarsi e comunicare possono essere un preciso riferimento e uno stimolo anche per noi, oggi, nel riuscire a trasmettere la gioia, la forza e la bellezza di una vita trasformata dal Vangelo.

http://www.genteveneta.it//patriarca-moraglia-luciani-venerabile-umilta-mitezza-sintesi-della-sua-vita/

 

QUANTO E’ SCRITTO NEL DIARIO DELLA CASA ORIONINA DI CHIRIGNAGO SU GIOVANNI PAOLO I

09-12-1972:           Commemorazione a Venezia, Ca’ Giustiniani delle Colonne, di Don Orione, tenuta da Bargellini, presenti il Patriarca, altre Autorità e il nostro Superiore Generale Don Zambarbieri. Ben riuscita malgrado il brutto tempo.

21-01-1973: Il Patriarca di Venezia, in visita pastorale a Chirignago viene a pranzo da noi (Il Parroco in precedenza ci aveva pregati se potevamo allestirglielo noi dato che la sua sorella non è una cuoca tanto abile).

A far corona al Patriarca Luciani c’erano, oltre al Parroco, il Viceparroco, un Monsignore, Don Longo Direttore dell’Artigianelli di Venezia e noi quattro di casa.

Prima di lasciare la casa ci ringraziò e promise di tornare a benedire la nuova casa appena sarà finita.

08-09-1974: Inaugurazione della Casa. Con la partecipazione di S. Em. Il Cardinale Albino Luciani Patriarca di Venezia, del Superiore Generale Don Giuseppe Zambarbieri, del Presidente della Provincia, del Sindaco, del nostro Direttore Provinciale Don Belisario Lazzarin con il suo Economo Don Guido Borchini, di altre Autorità e di gran folla è stato inaugurato il nuovo Istituto per subnormali.

Hanno parlato alla cerimonia:

Don Cesare Stecca, Direttore dell’Istituto che ha ringraziato gli intervenuti della loro presenza e li ha inviatati a collaborare alla vita del nuovo Istituto circondandolo della loro benevolenza e simpatia;

Don Belisario Lazzarin, Direttore Provinciale che ha illustrato lo scopo della casa.  Disse che è stata fatta bella e decorosa perché destinata ai nostri fratelli più bisognosi e per andare incontro alle più moderne esigenze di assistenza. E’ per subnormali leggeri e gravi autosufficienti;

Il Pro Sindaco Romanello ha ringraziato entusiasticamente la Congregazione per questa magnifica Opera e per i campi sportivi aperti ai giovani di Chirignago;

Il Sindaco di Venezia si è detto lieto di essere intervenuto per portare il plauso della cittadinanza ad un’opera così benemerita;

Il Direttore Generale Don Zambarbieri ha fatto risaltare l’attualità dell’opera a pro dei subnormali dicendo che solo la Chiesa può fare certe assistenze. Lo Stato non ci arriva. Diceva questo anche per una confessione avuta qualche mese prima in Polonia dal Ministero dei Culti di quella nazione che, dandogli il permesso di aprire una casa per subnormali, asseriva che lo stato non riusciva a fare quell’assistenza;

Il Patriarca Card. Luciani si disse grato ai figli di Don Orione per un’opera così bella e caritatevole rivelatrice del grande cuore di Don Orione. E di Don Orione raccontava l’episodio della sua prima confessione a Don Bosco e del viaggio da Roma a S. Remo con il giovanetto Ignazio Silone conquistandone con il suo tratto di grande finezza pedagogica il suo cuore. Concludeva che solo la carità conquista gli animi (sottolineatura dOM, 1/4/03).

Indossata la cotta e la stola benediceva il nuovo Istituto quindi lo visitava. Uscirono poi di casa e si portarono nel cortile per assistere alle evoluzioni anche acrobatiche di piccoli modellini di aerei radiocomandati.

Da questa pagina scrive Don Gino Pasinato (prima era Don Borile)

14-12-1975: Oggi dunque, come da programma, si svolge l’apertura ufficiale dei Corsi. (…)

Alle ore 10 S. Messa celebrata da Mons. Zardon Silvio in rappresentanza del Card. Luciani impedito a partecipare di persona. (…) Prende poi la parola Mons. Zardon che dà lettura di un messaggio del Card. Villot (della Segreteria di Stato? dOM) a nome del Papa. Esalta l’opera dei Padri di Don Orione per i ragazzi meno fortunati.

26-02-1976: Giornata importante per la vita dell’Istituto. Anzitutto si era programmato un trattenimento musicale in occasione del Giovedì grasso. Siamo infatti andati a prelevare con lo scuolabus il Coro dei Gondolieri. Eravamo in attesa che giungesse il Patriarca quando il telefono ci fa capire che non sarebbe venuto per via di una notizia promulgata dalla stampa locale. Si tratta di questo: Il Patriarca, viste le condizioni economiche in cui si trova l’Istituto ha messo in vendita croce pettorale e anello avuti in dono da Papa Giovanni ed altra croce pettorale donatagli da Papa Paolo VI. Il tutto per un valore di oltre 10 milioni ad una valutazione di base. Siccome tali oggetti saranno venduti all’asta si suppone che il prezzo salirà anche notevolmente. Di fronte a tali notizie la modestia del Patriarca si sarebbe esimita volentieri dal venire da noi. Ma dopo utili insistenze egli è venuto a rallegrare il carnevale dei ragazzi. E’ stata la sua una venuta di breve durata ma intensa di affetto e calore umano. Noi poi eravamo tutti commossi per il resto di cui sopra. (…) Vi erano (…) con i nostri ragazzi buona parte dei genitori stessi che avevano voluto vedere il Patriarca.

22-05-1976: Questa sera alle ore 20,30 il Direttore partecipa alla conviviale offerta dal Rotary Club di Venezia. In detta riunione il Rotary fa atto di acquisto della croce pettorale del Patriarca Card. Albino Luciani e la dona successivamente al Museo di S. Marco. La Curia a sua volta offre all’Istituto l’assegno di £ 2.500.000 (valore venale della Croce d’oro).

19-06-1976: In Parrocchia vi sono le cresime di una novantina di ragazzi. Viene il patriarca Card. Luciani. Don Pasinato partecipa alla concelebrazione con il Patriarca.

17-12-1976: E’ attesa con ansia questa data. Nel pomeriggio viene tra noi il Patriarca Card. Luciani Albino. Celebra la S. Messa in commemorazione di Don Orione. Viene poi inaugurata la mostra-vendita di quadri e piante ornamentali.

21-12-1976: Alle ore 16 il Direttore si reca a Venezia presso il Patriarca per porgere gli auguri di Buon Natale al Cardinale con gli altri Direttori delle Case di Venezia: Don Perlo, Don Pedron, Don Lucian e Don Sartor.

09-12-1977: Nel primo pomeriggio abbiamo fra noi il Card. Patriarca di Venezia Albino Luciani. E’ venuto tra noi per tenere la commemorazione di Don Orione ai nostri ragazzi e benedire la mostra vendita dei quadri e piante. Hanno voluto confortare con la loro presenza anche il Direttore Provinciale Don Delfino e l’Ex Superiore Generale Don Zambarbieri.

26-08-1978: Il nostro caro Patriarca Cardinal Luciani viene eletto Papa. Il conclave è stato brevissimo. Esultiamo nel Signore per questo dono.

29-09-1978: Improvvisa ed inattesa notizia. Ieri sera, verso le 11 si presume, stroncato da infarto è morto Papa Giovanni Paolo I. Commozione in tutti noi, incredulità. Fiat voluntas Dei. Appena 33 giorni di Pontificato. Aveva attirato il cuore di tutti. Era veramente un Papa Buono. Il Signore l’ha preso con sé.

15-11-1978: Nel pomeriggio si tiene il 9^ anniversario della morte della Sig.ra Adele Fornoni Ved. Bisacco. Concelebrano Don Diego Lorenzi, Don Pasinato, e Don Vallauri. Per l’occasione si invitano i Genitori degli allievi e si tiene anche la commemorazione del defunto Pontefice Giovanni Paolo 1^, il nostro Patriarca!

 

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